Fondata nel 1986, la società ha vissuto la festa del proprio trentennale nel 2016. Varie le iniziative promosse: festa sociale, piccolo museo con foto e maglie storiche, libretto da cui è tratto molto materiale di questa sezione, anche fuochi d'artificio! Ecco una raccolta di pensieri ed emozioni...
Lettera del presidente Bastianello (giugno 2016)
Ci accingiamo a festeggiare questo importante traguardo, trent'anni di storia del Valsugana Volley e mi accorgo che sono trent'anni della mia vita, trent'anni di matrimonio (salvo una breve parentesi di tre anni in cui ho allenato a Piombino e Sarmeola) che come quello costituito tra persone ha vissuto periodi di alti e periodi di bassi, momenti di esaltazione e momenti di delusione. Però percorrendo questi sei lustri dalla data in cui per la prima volta un manipolo di ragazzi tra cui io, si volle cimentare con i campionati "seri", quelli organizzati dalla FIPAV, dopo aver fatto man bassa di titoli in CSI, non posso che descrivere un percorso di crescita costante del movimento nella quantità ma anche e soprattutto nella qualità.
Non sono mancate delle cadute, poche per fortuna, che hanno però portato tanta esperienza affinché certi errori non potessero essere più commessi: il ricordo più vivo e anche bruciante che ho bene in mente è legato alla B1 del 2007, una squadra straordinaria sulla carta costituita però da tanti "mercenari" provenienti da più parti d'Italia (... e anche Brasile!!) che non solo retrocesse con ignominia ma che ci costò anche economicamente una cifra spropositata. Lì fu la svolta, appoggiato da tutto il Direttivo capii che avevamo imboccato la strada sbagliata, rovesciammo il budget annuale sulle giovanili che si sa non danno frutto immediatamente… ma a dieci anni di distanza possiamo ben dire di aver vinto la nostra scommessa: sette dodicesimi del roster di quest'anno della B1 provengono dal nostro vivaio, i nostri ventenni quest'anno si sono conquistati la serie C e tutte le formazioni giovanili sono andate alla fase d'eccellenza regionale. Ora rappresentiamo la Società maschile della provincia di Padova (per numero di tesserati terza in Italia dietro a Milano e Roma) con il maggior numero di atleti maschi, siamo iscritti a tutte le categorie giovanili, anche in alcuni casi con doppia squadra, l'attuale Serie B rappresenta finalmente non un progetto a se stante ma la gemma di una base solida che tifa e suda in palestra con i suoi beniamini perché li considera "dei loro".
Permettetemi in conclusione di fare qualche sincero ringraziamento a persone che hanno condiviso con me questi trent'anni e avuto un ruolo particolare, sia quando sono stato giocatore, allenatore, dirigente e infine Presidente: in primis ricordo gli altri Presidenti che mi hanno preceduto, il pionieristico e genuino VALERIO NOVENTA, il carismatico e signorile GIANDOMENICO GHINASSI che vinse l'atavica rivalità tra Altichiero e Sacro Cuore guidando le rispettive Società alla fusione in Polisportiva Valsugana 98, l'immenso e sempre disponibile FAUSTO BACELLE che è davvero amico fraterno. Poi ringrazio alcuni tecnici che hanno segnato questa storia da FEDERICO NOVENTA che volle ostinatamente partire con questa squadra, ad ADRIANO BILATO, proprio il nostro consigliere nazionale che mi allenò e ci condusse ad una fantastica cavalcata dalla Terza divisione alla serie D, da MAURO POPPI che per primo conquistò la Serie B, ad ALESSANDRO ZORZI che la riconquistò alcuni anni più tardi e a MARIO DI PIETRO eccezionale condottiero dell'ultima decade di Serie B. Dovrei scrivere cento pagine su tutti i giocatori che hanno vestito la maglia, per tutti cito MICHELE MARINI, il "capitano" e uomo vero. Infine un doveroso ringraziamento e abbraccio a tutti i dirigenti che si sono "scorrazzati" i ragazzi in lungo e in largo per le strade e le palestre della provincia, ma in particolare a tutti i membri che si sono succeduti nei vari Direttivi e che hanno condiviso scelte e percorsi anche tra animate discussioni. Se il VALSUGANA VOLLEY ora viene preso a modello non solo per i risultati sportivi, lo si deve davvero a tutte queste persone che hanno dedicato tanto del loro tempo ai colori rossoblu.
Alessandro Bastianello
Fausto Bacelle
(dirigente accompagnatore fin dal 1986, è anche stato Presidente più mandati ed è uno degli inesauribili motori della società fin dalla sua nascita, tanto da essere premiato anche come Sportivo del Quartiere nel 2007)
Ho trovato in un cassetto, qualche giorno fa, la prima tessera di socio sostenitore del Valsugana Volley n. 103 anno sportivo 1986/1987!!!!! Allora ero dirigente e il presidente era Valerio Noventa, il primo presidente… dopo uno o due anni presi il suo posto. Sono passati 30 anni e siamo più forti che mai. Centinaia di partite e di ore vissute in palestra con il cuore in gola fino alla fine di ogni incontro. Tante le lacrime di gioia e tante anche le notti passate a rivedere quella maledetta palla caduta nel nostro campo o quell'errore arbitrale che ci ha fatto perdere la partita. Quante tensione prima di una partita e quell'aria strana che ti elettrizza prima di ogni sfida. Essere stato il presidente di questa società mi ha dato l'opportunità di conoscere tante persone importanti, sindaci, assessori, giocatori e dirigenti di azienda come l'ing. Pancolini Claudio, il figlio Filippo e Arban Guerrino della CIB UNIGAS, primo storico sponsor da 28 anni, ai quali va il mio ringraziamento e la mia stima per il sostegno. Molti sono i ricordi di momenti indimenticabili perché tante sono state le vittorie e le promozioni, come quella del 16 maggio 2010 a Castelfranco Veneto quando, sotto 2-1, il capitano ha messo giù la palla del 2-2 e così è arrivata la matematica promozione in B2 e poi tutti sotto la doccia. Tanti gli atleti passati da noi, abbiamo avuto anche un campione del mondo, tanto modesto quanto bravo: Michele Pasinato. La sera che mi è stato presentato non so se ho chiuso occhio la notte, ma godevo al pensiero che durante il campionato parecchi nostri avversari non avrebbero dormito tranquilli. Un piccolo desiderio ora che sono arrivato all'età della pensione è la possibilità di godermi le partite dalla tribuna, non dal tavolo segnapunti dove non posso esprimere ad alta voce alcune scelte arbitrali, e se possibile non emozionarmi almeno alle partite dei più piccoli, cosa che adesso non succede. Voglio ringraziare chi mi ha permesso di essere stato un presidente fortunato: gli atleti, i dirigenti, gli allenatori, ma soprattutto all'inizio Adriano Bilato e in seguito Alessandro Bastianello. Grazie a tutti voi con riconoscenza.
Adriano Bilato
(giocatore e successivamente allenatore fin dalla fondazione, ora opera nella società femminile ed è consigliere nazionale FIPAV, dopo esserne stato il presidente regionale Veneto)
Trent'anni… 1986/2016!!! Un lunghissimo periodo della mia vita dedicato a questo meraviglioso sport, dove ora e come una volta emozioni, gioie e delusioni si sono succedute a ritmo frenetico che non basterebbe un intero libro a raccontarle. Il Valsugana è per me l'unico amore, iniziato molti anni fa, che mi ha portato, anno dopo anno, a ricoprire molti ruoli e che oggi, ancora più che in passato, mi permette di svolgere forse il ruolo che ho amato e che amo di più, quello di allenatore. Per me il Valsugana è stata la casa dove la passione per la pallavolo ha trovato nei suoi primi anni la sua realizzazione e dove l'ho potuta condividere con molte altre persone "ammalate" come me di questo sport. Come non ricordare infatti gli ex atleti e atlete che ancora oggi è un piacere incontrare, con i quali ci fermiamo a ricordare i bellissimi momenti sportivi e non, trascorsi sia nelle palestre che nelle varie pizzerie e abitazioni a fine gara o a fine allenamenti. E ancora oggi da allenatore, come allora, il Valsugana rappresenta un ambiente dove i giovani atleti che ne vogliono far parte possono partecipare all'attività sportiva con gioia, senza condizionamenti, senza la sfrenata pressione di ottenere un risultato a tutti i costi, dove possono assaporare il vero gusto di vivere con compagni, con genitori, con dirigenti e con allenatori trovando quei momenti di particolare intesa e sportiva complicità, fondamentali nella crescita personale.
Maurizio Vego Scocco
(allenatore per molti anni delle giovanili che hanno avuto il loro embrione grazie a lui, è stato anche uno dei principali artefici della fusione tra U.S. Altichiero e Sacro Cuore Valsugana)
Era il 1997 e i genitori di due maschietti (in realtà poi vi è anche una sorella), Maurizio e Nicoletta, si sono chiesti perché non provare a formare una squadra di minivolley maschile. E' stata una vera impresa, il primo anno non si è raggiunto il numero adeguato di ragazzi e per questo la squadra è stata iscritta la U13 mista. L'anno successivo sempre iscritti allo stesso campionato che si è vinto, da ricordare le partite con il S. Cuore allenato da un giovane allenatore, Federico Rampazzo. Da sottolineare il fatto che gli allenamenti di questa U13 mista si facevano in contemporanea con un’Under 13 femminile per mancanza di spazio in palestra. Finalmente nel campionato 2001/02 l'iscrizione al campionato under 14 maschile e a una seconda Under 13 mista. Da lì è partita la storia del Valsugana come la conosciamo ora…
Federico Noventa
(primo storico allenatore nel 1986, il padre Valerio è stato il primo presidente della società)
Come nasce una storia… Negli anni in cui il Valsugana Volley muoveva i suoi primi passi, Carlo Sgorlon vinceva per due volte (subito prima e subito dopo) il Premio Campiello quando il suo romanzo prese 40 voti in più della somma dei voti degli altri 4 finalisti. Una consacrazione per un “cantastorie” che ha segnato la vita di tanti lettori della fine degli anni Settanta. Il primo nucleo del Valsugana nasceva dentro i casermoni delle case popolari circondate dal verde della campagna agricola, della prima periferia di Padova. Nasceva da un professore di ginnastica che sognava di diffondere lo sport come modello educativo, da un operaio che sognava di fare qualcosa di duraturo per i tanti ragazzini che popolavano il quartiere, da un Parroco che sognava un patronato abitato, in tutte le sue strutture, dalla gente del posto e dai tanti nuovi arrivati. Tutti incoraggiati a portare avanti questo esperimento da un ex assessore allo sport. Nasceva reclutando, per disperazione, due “mozzi” al primo anno di superiori perché al momento di avviare gli allenamenti tutti gli altri sostenitori si erano defilati. Nasceva per creare la prima attività sportiva del territorio, in realtà voluta per le donne, che è sopravissuta grazie a due adolescenti, incoscienti, cui stavano stretti il grest e le ore di catechismo del sabato. Sgorlon sostiene che ogni storia per durare ha bisogno di miti, di personaggi significativi, di testimoni che incarnano una mentalità, uno stile. Mi viene in mente, allora, un campo per animatori sportivi del 1979, il coordinatore cui eravamo stati assegnati era un certo Alessandro Ferlito: voce profonda, riflessiva, carica di carisma e, per quanto fosse giovane, quando dava un compito era chiaro a tutti che doveva essere portato a termine. Fu lui a dirci che quelle prime sei ragazze si erano fidate di noi, che avevano sfidato gli allenamenti all'aperto in pieno inverno, che per loro, dovevamo dimostrare prima di tutto ai nostri amici di andare avanti e di crederci. Non si poteva tradire questo invito, non si potevano tradire quelle ragazze, non si poteva tradire chi ci aveva chiesto di dare una mano. Sono sempre stato convinto che i tanti bravi allenatori e gli straordinari dirigenti che hanno scritto la storia di questa società, che hanno creato una bacheca da record per vittorie e risultati, siano stati portati al Valsugana Volley da questo clima di ricerca e di sperimentazione che Alessandro, ora direttore commerciale in un’azienda, aveva raccomandato di costruire sostenendo che gli amici migliori avrebbero capito e sarebbero stati capaci di seguire e portare avanti e migliorare... ancora... ancora … ancora... ancora…
Mauro Poppi
(allenatore della prima storica promozione nel campionato nazionale)
Quest'anno ricorre il trentennale del Valsugana volley, che dire... Innanzi tutto complimenti per questo traguardo e buon proseguimento con la speranza che i risultati sportivi e morali siano sempre positivi!! La mia personale esperienza fu da allenatore, anzi da vice-allenatore, visto che stavo frequentando il corso e fino al conseguimento dello stesso dovevo esser coadiuvato da un collaboratore. Oscar Compagnoni è stato il mio utilissimo collaboratore in panchina (aveva già l'abilitazione) ed il mio reale alter-ego in palestra. Quell'anno fu denso di soddisfazioni e colpi di scena. C'era più di un team strutturato per la promozione: ricordo il Pierobon, il Montebelluna, una squadra di Verona… e noi. L'annata finì con una splendida e sudatissima promozione in una categoria nazionale (B2), con tanto di festa finale dopo l'ultima partita casalinga, appunto contro la formazione veronese, gara che ci dette la matematica sicurezza dell'ottenimento della stessa, dopo una penultima giornata palpitante nel derby di Limena della settimana precedente, in cui all’iniziale sconforto per non aver ottenuto la posta piena si è sostituita la gioia durante il rientro nel sapere che l’avversaria per la promozione aveva perso e quindi non ci aveva superati. I miei ricordi sono tanti e non semplici da evidenziare in un breve sunto, comunque fra tutti sottolineerei le discussioni "aperte" con i giocatori, la presenza costante di Bastianello a volte fisicamente a volte telefonicamente, la mega "festa-baraonda" svoltasi dopo la partita finale. Mai vista una tal manifestazione di gioia incontrollata in cui c'era di tutto... giocatori senza maglia che correvano all'impazzata, affettati e vino ovunque (si proprio ovunque... la palestra era ridotta maletto...), manifestazioni di gioia con i nostri fedelissimi supporter (tra cui anche il settore femminile). Una piccola curiosità e poi non mi prolungo di più: dopo una delle prime cene il buon Bastianello mi vide bere un goccetto di grappa alla fine del pasto e mi disse “Mauro te la offro io e te la pagherò sempre per ogni vittoria che otterrai risultato”… Siamo stati promossi!!!!
Alessandro Zorzi
(allenatore della prima squadra, diversi anni di militanza in due tranche, primo direttore della Scuola di Pallavolo, coach nella seconda promozione in Serie B2)
La stagione della sfida: quando il Presidente Alessandro Bastianello mi ha chiamato negli anni 2010, avevo per le mani 3 possibilità: rimanere dov’ero in B2 sempre nel padovano, cambiare aria in un'altra B femminile o tuffarmi in un giovanile di prestigio. Sono rimasto perplesso, prudente e pensieroso. Poi ho realizzato e con entusiasmo mi sono tuffato in questa nuova sfida: la quarta possibilità… com’era il detto? Non c’è il due senza il tre? Sì perché di una sfida si è trattato: mi mettevo in gioco fuori della “mia patria” per la prima volta nella mia piccola “carriera” di allenatore. In una “C” che ambiva alla Promozione. Dopo aver raggiunto l’accordo, in parola, fin dalle prime sedute di preparazione atletica del nuovo corso ho cercato di allenare e cambiare la mentalità a questa squadra trasmettendo, se possibile, al mio gruppo un’idea ossessiva: essere tra le migliori! Confermare, acquisire o cambiare la mentalità significava evitare di spiegare perché una cosa non si potesse fare ma cercare il mezzo e gli strumenti per perseguire un obiettivo, un grande obiettivo: essere tra i primi. Ho cercato sempre di essere all’altezza di questo “motto” dando sempre tutto me stesso per insegnare loro avendo un forte senso “etico” del lavoro. Di chi pensa e crede che vincere sia soprattutto far crescere gli atleti sempre rispettando le altrui compagini. Spiegando che in campo si è forti solo quando si ha qualcosa in più dentro di sé… “non basta saper suonare ma occorre saper suonare meglio degli altri avendo una mentalità vincente, che non è giocare con grinta e determinazione quando le cose vanno bene, ma significa in particolar modo resistere quando l’avversario gioca meglio”: insomma volevo una squadra che non mollasse mai! E questo, in parte, mi è riuscito… oltre che aver avuto l’opportunità di divenire “Direttore Scuola Pallavolo”, di cui esiste ancora effige nel magico e storico “Palatubo”. Supportato sempre, com’è da manuale, da una Società che vanta una robusta e lungimirante, nonché gloriosa tradizione, che viene da un passato che non ha smesso di essere presente soprattutto ora. Insomma: un grande grazie ad Alessandro, a Fausto, a Daniele e Maurizio ma anche e soprattutto agli Atleti “storici” che ho avuto la fortuna e l’onore di allenare.
Giacomo Friso
(è forse l’atleta più rappresentativo, attualmente nell’organico della Serie B e con la maggior militanza nel Valsugana, ed arrivato in prima squadra dopo essere cresciuto nella nostra società fin dalle primissime formazioni giovanili)
Cos’è il Valsugana Volley per me? E’ la mia seconda famiglia. Non ci sono altre risposte, credo di poter tranquillamente dirvi che il tempo che ho dedicato alla mia famiglia di sangue non si discosta di molto da quello dedicato a questa società. Avevo circa 8-9 anni quando sono entrato a farne parte, solcando per la prima volta da “atleta” il pavimento della Don Minzoni… e più o meno venti anni dopo quella che è stata la mia scuola media e la mia prima palestra è diventata una sorta di quartier generale della società: entrare da quel cancello mi emoziona ogni volta coma la prima. Con questa società sono partito dal minivolley e, scalando tutte le categorie, sono riuscito a raggiungere traguardi che da bambino per me erano un sogno; ho conosciuto persone che sono diventate amici e amici che adesso sono i migliori che una persona possa avere... Auguro a tutti i ragazzi di poter trovare e provare quello che ho trovato e provato io in questa società e, perché no, arrivare a risultati molto più ambiziosi!! Poi sapete, una delle cose che mi fa più piacere è vedere che persone del mio quartiere, che mi hanno visto crescere fin dall’asilo, le ritrovo all’interno del Valsugana Volley; quindi… come posso non sentirmi a casa?! come posso non sentirmi in famiglia?!
Michele Pasinato
(l’atleta dal pedigree più importante passato per la nostra società e l’allenatore della squadra giovanile che ha raggiunto il titolo provinciale nel 2011/12: da atleta e campione del mondo, ha giocato nella “squadra del secolo” e ha un palmares invidiabile di titoli internazionali, è tuttora recordman di punti segnati nella regular season in Serie A1)
Il Valsugana ha iniziato la sua attività trent’anni fa, più o meno quando io sono arrivato a Padova. Per me stare in questa società è stata una bellissima esperienza perché da giocatore sono arrivato a fine carriera e nonostante questo sono stato trattato con massimo rispetto e mi sono sempre sentito parte di una grande struttura; poi negli anni successivi mi è stato chiesto di dare una mano nel settore tecnico per allenare le giovanili e mi sono sentito parte di un bel progetto. Il Valsugana è sicuramente tra le società del padovano che più si impegna nell’organizzazione giovanile per far crescere e far fare sport a più ragazzi possibile, mi hanno sempre fatto sentire come parte di una famiglia e anche negli anni dopo il mio passaggio in società sono sempre stato ricordato e invitato a varie feste, significa che vi siete sempre ricordati di me e sicuramente io mi ricordo sempre di voi, oltretutto la società mi ha sempre detto che per me c’è sempre la porta aperta, anche se volessi tornare, e questo mi fa grandissimo piacere e ancor di più considerare il Valsugana come una famiglia.
Michele Marini
(per molti anni nell’organico della prima squadra, è stato il primo atleta ad aver affrontato anche categorie superiori ad accettare il progetto Valsugana, di cui è stato il primo storico capitano in Serie B)
Sono arrivato al Valsugana nel lontano “2000 e-non-lo-ricordo-più” e già fin da subito l’impressione fu di una grande famiglia… ma non era un’impressione, era una fantastica realtà! Una realtà consolidata negli anni con nuove strutture e un bellissimo progetto sui giovani che mi auguro venga portato avanti anche dai nuovi tecnici. Ma dietro un riassunto di poche parole c’è un grande lavoro di un gruppo di amici, di cui non vorrei nominare nessuno per non dimenticare qualcuno…. un grazie di cuore a tutti. E ora due parole ai giovani: volley è educazione, rispetto, sacrificio, vita salutare e tecnica, tanta-tanta-tanta tecnica... ma se non si imparano le prime quattro cose, la tecnica non arriverà mai… si può migliorare e imparare sempre e a qualsiasi età, ho imparato a battere in salto a 30 anni, credetemi tutto ciò vi servirà e vi aiuterà anche nella vita! Non tutti diventerete grandi campioni ma tutti sarete grandi uomini. Buon compleanno quindi Valsugana Volley… e… grazie!!
Introduzione e filosofia
Origine ed evoluzione
Josh Festival
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