29/04/2023
VENPA VALSUGANA: Barbieri, Zannini, Vaccari, Tiozzo, Salmaso, Martinello, Seveglievich, Malavasi, Pettenuzzo, Tonello, Maniero, Rossignoli, Rizzi (L), Andriano (L); allenatore De Nigris, vice Parpaiola.
UNITRENTO: UNITRENTO: Brignach, Bernardis, Parolari, Ceolin, Pizzini, Pellacani, Polacco, Bristot, Coser, Bonizzato, Fedrici, Dell'Osso, Mentasti (L), Marino (L); all. Conci, vice Castello.
Passerella per il Venpa tra le mura amiche, infatti per il calendario è l'ultima apparizione interna (conclusione in casa del Piera Martellozzo). L'Unitrento chiede strada alla ricerca di punti playoff, trovando pane duro per i suoi denti, ma confermandosi infine bestia nera del Valsugana e unica squadra a cui non è stato strappato neppure un punto in classifica. Soppesato il valore dell'avversario, in piena corsa playoff e con alcuni elementi di spicco, è comunque una sconfitta che ci può stare e lascia l'amaro in bocca più che altro per essere l'ultima gara di fronte al proprio pubblico.
Al nastro di partenza il Venpa si schiera con Tonello al comando, Pettenuzzo martello (tornato a disposizione), Seveglievich e Rossignoli in banda, Tiozzo e Martinello al centro, libero Rizzi.
Lo starting-seven trentino vede Pizzini in regia, Polacco opposto, Ceolin e Bristot in posto quattro, Dell'Osso e Pellacani al centro, libero Mentasti.
Esordio di gara promettente: Dell'Osso e Pettenuzzo danno il via alle danze, Martinello si erge a muro, ma Trento passa nuovamente per il braccio Dell'Osso (2-2). Martinello ci prende gusto, identificandosi nella muraglia cinese contro i terribili Xiongnu (4-4). Tonello per coerenze lo imita: contromisure studiate efficaci agli albori di gara (5-4). Tuttavia il primo mini-break è degli ospiti, sul primo muro sigliato da Ceolin, a cui si deve addizionare l'ace di Pellacani ed il contrattacco di Ceolin (5-9). Il magister De Nigris è costretto a fermare il gioco, rischiarando le idee ai Valsuboys, più reattivi al rientro. Ennesimo muro di Martinello, taumaturgico nel fermare le incursioni degli universitari trentini. L'Unitrento inizialmente contiene la reazione locale, allungando su uno degli scambi più durevole con Ceolin (10-15).
Il Valsugana si sblocca con i colpi dirompenti di Rossignoli e Seveglievich, sommati al muro invalicabile di Tiozzo (13-16). Lo step successivo della riscossa rossoblù deve attendere il primo tempo di Pellacani e un paio di ulteriori scambi (15-18), poi passa per i tuffi di Rizzi, le mani di Seveglievich dai nove metri e la stoccata diagonale di Pettenuzzo: sorpasso (19-18). Negli ospiti cambia il libero, con l'ingresso di Marino. Bordata di Dell'Osso che lascia il posto a Coser, parabola micrometrica di Pettenuzzo, replica Ceolin (20-20). Leggerezza trentina, non perdona il Venpa che inanella un ulteriore tris: mura Tonello, performa lungolinea Rossignoli, trasforma il servizio Pettenuzzo (24-20). Inususale triplo cambio: minutaggio a Micheletti, Bonizzato e Brignach. L'Unitrento dimezza sul muro di PEllacani, il Venpa non concede altro e diventa padrone del set con Pettenuzzo (25-22).
L'Unitrento torna alle origini con l'avvio del secondo set. Schermaglie iniziali all'insegna dell'equilibrio: ace di Ceolini, granata di Pettenuzzo. Ci si affida a Rossignoli ed ai due muri di Tonello e Martinello per contrastare un Unitrento in crescita (6-4). Fase prolungata in cui i trentini sfondano soprattutto al centro (in particolare Dell'Osso), mentre nel Venpa si converge spesso verso Seveglievich che raffina un'esultanza Hulk-style. Provvidenziale anche Pettenuzzo nel trovare i tocchi dei dirimpettai (11-09). Tiozzo fa lo scalpo all'Unitrento che poi spreca (13-10). Coser per Dell'Osso. Due qui pro quo locali incoraggiano i forti universitari: l'opposto Polacco prende la riga, mentre è scaltro Bristot a spingere preciso il Mikasa (13-14).
Pettenuzzo ferma l'emorragia, il cerotto non è sufficiente: la ricetta trentina è semplice, ovvero inserire Bonizzato per Bristot, impastare bene con tanta difesa e sfornare tre pagnotte con la bocca da fuoco Ceolin (15-18). Maniero rileva Rossignoli. Fase interlocutoria, entra anche Micheletti per Pizzini (17-20). Ancora Ceolin, ringalluzzisce Seveglievich in attacco e muro (19-21). Ceolin implacabile, significativo il suo apporto nella seconda metà di set. Ace di Micheletti (19-24), Pettenuzzo prova a fare il sarto, ma ricucire il gap è impossibile visto lo stato di grazia di Ceolin (20-25).
Tra i padroni di casa si registra l'ingresso di Andriano. Irresistibile partenza del Valsugana: sull'ace di Seveglievich il vantaggio è triplo (3-0). E' Bristot a distinguersi, bussando tre volte alla Sheldon Cooper. Tocco di seconda di Pizzini, l'enjambement ospite viene interrotto dal time-out, ma riprende con la cinquina consecutiva su una palla larga rossoblù al rientro (4-6). Andriano plana in difesa, mistake ospite, poi emerge il muro di Martinello (7-6). Il centro scuola rossoblù sfiora la palla qual che basta per spegnerla dietro al blocco ospite (8-7). Ace di Pellacani, non si intendono i patavini. Turno difficile accentuato da un paio di errori in attacco (08-11). Il Valsugana si ristabilisce con il muro supremo di Tiozzo ed il braccio rapido di Seveglievich (12-12).
In un contesto di forte equilibrio, con retroguardie pronte e vivaci, più in generale un gioco gradevole ed interessante tasso tecnico messo in campo, sono degne di nota le giocate del neo-entrato Brignach (mossa rivelatasi importante), oltre ai muri consecutivi di Martinello e Pellacani ed all'ace di Brignach (15-17). Valzer di sostituzioni: diagonale nel Venpa con Malavasi e Vaccari (16-17), Bonizzato e Micheletti per Bristot e Pizzini (16-18), Maniero per Rossignoli (17-18). Nel frattempo spettacolare palla sul metro di Pellacani che fa valere i suoi 208 cm, ma altrettanto formidabile è anche il guizzo all'angolo di Seveglievich. Alle soglie della ventina, le squadre chiudono tutte le sostituzioni effettuate, ad eccezione di Brignach, mentre nel Valsugana si rivede Rizzi. Rilevante allungo ospite con Dell'Osso ed il valore aggiunto Brignach (20-23). Il tramonto del set vede un'azione da sindrome di Stendhal, con colpi di reni in successione (in particolare dei liberi e di Rossignoli), in cui la contesa è decisa infine da Bristot (21-25).
Un Brignach in forma, tanto in attacco che nel dare solidità, si guadagna una riconferma eloquente per il peso specifico avuto. Il Venpa vira spesso sugli audaci centrali, l'Unitrento dà idea di cambiare gli schemi d'attacco e viaggia spedito alternando gli artificeri. Tiene con nonchalance Martinello, picchia Seveglievich (6-6). Dell'Osso con energia, trova la deviazione Ceolin (6-8). Tonello inchioda i ricettori avversari, Dell'Osso placa la sua ira sui due metri,.su invito rovesciato del proprio alzatore accorso fino a P4 (8-9). Scambi intensi, in più occasioni stupefacenti (non allarmate la digos). Rossignoli sviene per far andare fuori una battuta avversaria pronta a colpirlo beffarda: da candidare come attore teatrale o tuffatore provetto. C'è chi va largo e chi Pettenuzzianamente rimedia facendo la fossetta al taraflex (10-10).
Si combatte. Per restare nel campo semantico della teatralità, emana luce dei riflettori uno degli scambi imperdibili di gara, con difese ad oltranza, strusciamenti sul freddo pavimento, arti che si muovono d'istinto puro per rianimare il pallone a un soffio dallo spegnersi: il no-look di Pizzini confonde i rossoblù, più per merito avversario che per demeriti propri (11-13). Purtroppo il Valsugana subisce anche il muro di Pellacani (11-14). Dentro Vaccari e Malavasi. Quest'ultimo sfodera polmoni di acciaio e precisione nello smistare le difese di Rossignoli verso Seveglievich, permettendo di restare in scia (14-15). Torna la diagonale titolare. La prende all'angolino Rossignoli, ma mura Brignach in collaborazione con Dell'Osso, chiave di volta del set (15-17). L'Unitrento può infatti usufruire di un mesto errore padovano e fregiarsi di altri due muri, targati Dell'Osso e Bristot (15-20). Il Valsugana non si lascia andare e ci prova fino alla fine, con Rizzi sempre pronto a mettersi trasversale alle traiettorie d'attacco ospiti, in aggiunta al duo tuttofare Seveglievich-Rossignoli (17-20). Brignach e Bristot si impegnano per andare a casa prima ed immergersi nel paradisiaco panorama della Val d'Adige a loro caro (17-22). Tiozzo preferisce continuare a giocare, mentre entra per il servizio Salmaso e quasi fa ace. Invece Bristot fa il poeta e scrive un ossimoro col colpetto da beacher montano. Muro di MIcheletti (uno dei tre subentrati nel finale, insieme a Coser e Bonizzato). Tre freccette fuori bersaglio, prima che il sipario cali sul mani-out di Pellacani (21-25).