11/02/2017
Valsugana Volley - Bassano Volley 3-0
(25-20 25-14 25-18, 1h10')
Sedicesima giornata
Valsugana Volley: Bellini 16, Lelli (L), Luisetto 9, Mangiarotti 0, Porporati ne, Ricchieri 7, Turrato ne, Ursic ne, Vianello 7, Zanatta 1, Zanon 8. Primo allenatore: Falcini. Secondo allenatore: Parpaiola.
Video-intervista: Mangiarotti (schiacciatore Valsugana).
Il Valsugana trova tre punti comodi al Palaspiller, contro un Bassano apparso inferiore e remissivo per buona parte della partita: ai locali va comunque il merito di non essersi mai complicati la serata. In realtà la gara ha offerto poco da commentare o da descrivere, tranquilla nello svolgimento e senza tensione agonistica (nel senso di risultato mai in discussione) o problematiche arbitrali.
Il Valsugana parte con la stessa formazione dell'ultima gara casalinga, il Bassano è in parte diverso da quello affrontato all'andata ed entra con Pinton, Bordignon, Comacchio, Roman, l'ex Campagnol, Rampin e libero Busatta. I vicentini lottano e danno iniziamente del filo da torcere al Valsugana (8-7), ma dopo le schermaglie iniziali il team rossoblu di casa inizia a carburare come un diesel e macinare pian piano gli avversari (16-13), accellerando a due terzi di set in modo quasi improponibile per i vicentini (25-18), andamento che diventerà il copione di tutto il match da questo punto in poi. Da segnalare l'ingresso di Matteo Bizzotto, Tosin e Zurlo nel Bassano a set in corso.
Nel secondo parziale Zurlo entra in regia per il Bassano rilevando Pinton, è del match anche Claudio Bizzotto che viene inserito in luogo di capitan Comacchio. E' più bella la presenza sugli spalti che la partita, non certo per colpa del Valsugana che compie il suo dovere, quanto per demeriti del sestetto ospite. I laterali Valsugana sono in palla in attacco, la ricezione tiene bene ed il Bassano fatica a muro, grazie al gioco vario imposto dai padroni di casa (8-3), i quali forse si rilassano un po' in difesa a metà parziale (16-12). Gli ospiti non sembrano comunque troppo convinti, o forse più semplicemente non riescono ad opporsi per divario tecnico, commettono molti errori e danno spazio alla panchina (Pinton e Tosin). Con un Valsugana che resta attento ed efficace un po' in tutto lo sviluppo del gioco, tra l'altro col muro che sale di tono, il set scorre parecchio veloce fino alla sua conclusione (25-14 in appena venti minuti).
Terzo set con Valsugana inveriato e Bassano che prova a mischiare le carte: dentro anche Matteo Bizzotto, torna Pinton, termina la gara Bordignon e Zurlo si accomoda di nuovo in panca. Sono pochi gli scambi un po' più lunghi anche nel terzo parziale, il Valsugana non spreca e c'è gloria un po' per tutti in battuta, a muro o in attacco. Lelli si impegna in un paio di acrobatiche dimostrando che il Valsugana non vuole addormentarsi, il trio Bellini-Zanon-Vianello sfonda, quando possibile la palla viene affidata ai centri Luisetto e Ricchieri che rispondono presente. Il Bassano sbaglia davvero tanto un po' in ogni fondamentale, Zanatta va a referto firmando un ace, poco dopo entra Mangiarotti per Zanon (12-6) e si fa notare in difesa, mentre i vicentini ripropongono Zurlo. L'ace di Bellini porta al tempo tecnico con il Valsugana che doppia i rivali (16-8), c'è tutto il tempo per accorgersi dei consigli che Ursic impartisce al più giovane Luisetto, oppure un Bosetti versione intrattenitore sugli spalti. Il Bassano non c'è troppo con la testa, con errori tipici degli esordienti (ad esempio un bagher banalissimo da mandare in freeball sul campo opposto, spedito invece quasi addosso all'arbitro), fa specie vedere in contrapposizione la difesa di sacrificio di Vianello sulla bordata del centrale avversario, finalizzata in pipe da Bellini (17-9). Il Valsugana molla leggermente la presa, o meglio si limita a controllare gli avversari, i quali provano quache soluzione con coraggio che forse sarebbe stato il caso di mettere prima in campo: impossibile ormai riagguantare il set (25-18).
Per il Valsugana poco più di una sgambata in vista del big-match contro Prata nel prossimo turno, per il Bassano un'occasione sprecata per giocare a viso aperto contro una squadra più forte. I padroni di casa hanno giocato in scioltezza, seppure facilitati dall'avversario, è piaciuta l'idea di non vivacchiare, ma azzannare la partita senza crearsi problemi. Gli ospiti hanno palesato vari limiti tecnici oltre che caratteriali, forse mitigati da qualche assenza, facendo comunque fare esperienza a tutti i presenti, compresi un paio di giovani di belle speranze. Entrambe le formazioni dovranno mettere in campo di più in futuro per centrare i propri obiettivi: il Bassano con questo spirito potrebbe avere serie difficoltà a centrare la salvezza e/o forse ha bisogno delle certezze date da alcuni elementi (Ioppi in primis), il Valsugana in questa gara non ha avuto demeriti, ma è conscio che contro il Prata sarà vera battaglia e ci sarà da sudare.
Intervista a coach Falcini.
La partita si è rivelata facile: "E' vero. Il Bassano ha lottato i primi quindici punti, poi ha fatto tutto quello che non avrebbe dovuto fare. Vero che mancavano giocatori, così come a noi, altrettanto vero che la gara è stata facile e sono apparsi remissivi, sono forse sotto le loro aspettative. Il nostro obiettivo era non allentare e non adeguarci, evitare di sprecare la serata tirando i remi in barca, ma piuttosto sfruttarla come approccio al big-match del prossimo turno contro il Prata".
Infermeria piena: "Siamo senza palleggiatore e centrale da lungo tempo e fino al termine della stagione, Bacchin è fermo da quindici giorni e in settimana sapremo l'esito delle prossime visite. Questo impedisce alcune soluzioni in partita, come ad esempio il doppio cambio, al di là che Bacchin è un ottimo elemento a prescindere. Ma questo è un problema anche nell'avere la giusta intensità in allenamento."
Qualche parola sul giovane Porporati, proiettato in Serie B dall'Under 18 un mese fa, da un giorno all'altro per l'infortunio di Bosetti: "Piace a me e anche al mio secondo, l'abbiamo preso sotto la nostra ala protettrice. Spero si appassioni, ha voglia, determinazione, intelligenza. E' alto, mancino, salta molto, ha le giuste caratteristiche per il suo ruolo da palleggiatore, in più sa attaccare e picchia senza farsi problemi. Ed è giovanissimo, da sottolineare. Non sfigura, a lui chiedo impegno e precisione, cose semplici, ma senza sbagliare. Poi maturerà il resto. Conto su di lui. MI piace anche il pari età Rossignoli, il quale sale con noi all'allenamento del lunedì; lui nella sua squadra è stato banda fino a metà stagione, per me può diventare un bravo opposto col suo braccio e anche in U18 e Serie D ora sta ben figurando come tale".